I ventenni Francesco Buffa e Francesca Failoni sono partiti da Trento e stanno costruendo un piccolo impero che si estende dall'Ecuador all'Oman. Azimut ha investito nella startup 145 milioni di euro

Anche i due figli del presidente degli Stati Uniti, Eric e Donald Trump Jr., sono diventati minatori e a settembre American Bitcoin, la società di cui sono azionisti al 20%, si quoterà al Nasdaq. Ovviamente non si calano nelle viscere della terra per estrarre il carbone ma se ne stanno nei loro comodi uffici in quanto sono miner di Bitcoin. I due fratelli Trump sono dei neofiti ma in Italia c'è chi questo mestiere lo fa dal 2018. L'esempio di maggior successo è quello di Francesco Buffa, 27 anni, e Francesca Failoni, 26, che sette anni fa a Trento hanno fondato Alps Blockchain, una società dedicata al mining della criptovaluta inventata da Satoshi Nakamoto.

Come funziona il mining

In breve, il meccanismo funziona così: quando qualcuno invia bitcoin, la transazione viene trasmessa alla rete. I miner raccolgono queste transazioni in «blocchi» (gruppi di dati) e per aggiungere un blocco alla blockchain devono risolvere un puzzle crittografico. Questo coinvolge l'uso di un algoritmo chiamato Sha-256 per trovare un numero casuale che, combinato con i dati del blocco, produca un hash (una stringa di caratteri) con un certo numero di zeri iniziali. E un processo di tentativi ed errori che richiede un'enorme potenza di calcolo. I miner competono tra loro e il primo che risolve il puzzle trasmette il blocco alla rete per la verifica. Se approvato, il miner riceve una ricompensa, che attualmente è di 3,125 bitcoin per blocco. Se agli albori di bitcoin si riusciva a fare mining anche dal proprio pe, da anni ormai questo processo richiede una quantità di energia tale che può essere fatto solo a livello industriale. Ed è questa l'attività di Alps Blockchain, unica società italiana ad avere avuto uno stand alla Bitcoin Conference 2025 che si è tenuta a Las Vegas il 27-29 maggio scorso.

Storia di un'azienda

Buffa ha scoperto il mondo del bitcoin nel 2017, non appena si è iscritto alla facoltà di Economia all'Università di Trento. «Più che l'aspetto della speculazione finanziaria», ricorda il ceo di Alps Blockchain, «mi ha appassionato l'aspetto tecnologico. Ho pensato che prima di tutto bisognava consolidare la diffusione e lo sviluppo della rete. E farlo in maniera sostenibile, in modo da aiutare il mondo dell'energia». A chi sostiene che il mining consuma troppa energia, o meglio, la si spreca, Buffa risponde così: «Se domani tutti utilizzassero bitcoin al posto del sistema finanziario tradizionale, il mondo risparmierebbe tantissima energia».

«Alps Blockchain», spiega Buffa, «è stata pioniera di un nuovo approccio: rivitalizzare le centrali idroelettriche storiche italiane installando al loro interno delle mining farm. Tra il 2019 e il 2021 siamo entrati in più di 32 centrali ormai in disuso o sottoutilizzate. E in questo modo abbiamo aiutato il mercato italiano a sviluppare nuove infrastrutture per la produzione di energia idroelettrica».

Visto il successo ottenuto in Italia, Alps Blockchain ha cominciato a portare all'estero questo modello di business. «Abbiamo cercato fonti di produzione di energia in tutto il mondo, dove c'erano degli sprechi», ricorda Buffa. «Dapprima siamo andati in Paraguay, dove, al confine con il Brasile, si trova Itaipù, la seconda diga più grande del mondo. All'epoca, il Paraguay utilizzava solo il 25% dell'energia prodotta, il resto veniva sprecato. E cosi abbiamo aiutato lo Stato a sviluppare l'infrastruttura elettrica che mancava. Mancava perché gli abitanti del luogo pagavano l'energia troppo poco per consentire lo sviluppo della rete elettrica locale. I miner di bitcoin, andando a comprare questa energia, hanno invece sviluppato tutta l'infrastruttura elettrica, utilizzando una parte di energia per loro, e una parte per darla al popolo, che altrimenti non l'avrebbe avuta».

Il passo successivo è in Ecuador. «Una storia incredibile», racconta Buffa con orgoglio. «In mezzo alla foresta amazzonica una centrale idroelettrica alimentava una fabbrica, che durante la pandemia ha dovuto chiudere i battenti.

Allora siamo arrivati noi di Alps, che collocando li la nostra mining farm siamo riusciti a mantenere in attività la centrale, che ora fornisce energia direttamente al popolo».

Arriva Azimut

Nel 2023 Alps Blockchain attira l'attenzione di Azimut, uno dei maggiori asset manager indipendenti europei, che investe nella società 40 milioni di euro. Dopodiché, si apre il capitolo Oman. «Siamo entrati nel progetto Oman Vision 2040», spiega Buffa, «il cui obiettivo è rendere il Paese indipendente dalla produzione di energia da combustibili fossili. In pratica, utilizzano una centrale a gas naturale per vendere l'energia in loco ai miner e con i proventi raccolti costruiscono parchi fotovoltaici ed colici».

Ora Trump, come dimostrano i suoi figli, vuole sviluppare l'attività di mining negli Stati Uniti. Che cosa farà Alps Blockchain? «Il 25% delle nostre strutture e della nostra potenza di calcolo è già negli Stati Uniti», è la risposta di Buffa. «Siamo in un paesino dell'Iowa dove ci sono solo campi di grano e produzione di energia colica».

La realizzazione dei progetti in Oman e Iowa è resa possibile da un nuovo investimento di Azimut, che stavolta ha messo ben 105 milioni di euro, segno che crede molto nella società di mining fondata da Buffa e Failoni. Non per niente, oggi Alps Blockchain controlla più di 41.000 macchine in grado di generare circa l'1% dell'hashrate globale di bitcoin, confermando cosi il suo posizionamento tra i principali fornitori di potenza di calcolo a livello mondiale. Inoltre ha una consolidata partnership industriale con la cinese Bitmain, leader mondiale nella produzione di macchine per il mining.

«La filosofia che portiamo avanti in Alps», conclude Buffa, «è quella che il mining debba aiutare lo sviluppo dell'energia rinnovabile e delle comunità locali senza sottrarre risorse. Il mining deve aiutare il nostro pianeta».

Articolo pubblicato qui: Milano Finanza
Scritto da: Marcello Bussi

(riproduzione riservata)

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